Antonio Zambon, 49 anni, papà dei nostri allievi Elisa, Giovanni e Diego, è mancato martedì scorso.
Per anni ho visto Antonio arrivare in palestra, spesso assieme a Piera, per accompagnare i ragazzi all’allenamento; lui e Piera, come altri genitori, disposti a sacrifici non indifferenti per consentire ai figli, in particolare ad Elisa, di proseguire il percorso con lo squash iniziato nel campo scolastico di Marano.
Di Antonio mi colpiva la gentilezza e la discrezione, mai invadente, mai una parola di troppo. Veniva quando i turni di lavoro lo permettevano; al rientro dalla passeggiata si sedeva sulla panca aspettando che l’allenamento finisse sapendo che avrei rubato qualche minuto della disponibilità sua (e di Piera) e intanto guardava con orgoglio i figli faticare, divertirsi e crescere nel campo di gioco.
Poi, un giorno di qualche mese fa, la notizia che non vorresti sentire. Elisa mi dice: “Mio papà sta male, non riescono a capire cos’ha”.
Con questo peso nel cuore Elisa tiene duro, con l’aiuto di altre famiglie riesce a partecipare agli allenamenti finché il 9 di dicembre arriva il momento di partire per la Coppa Italia a Riccione; lei è tra i convocati.
Non dimenticherò quel giorno.
Ci troviamo per la partenza al casello di Thiene e lì vedo uscire dall’auto Elisa e la mamma, poi con grande piacere e sorpresa vedo scendere anche Antonio. Ci salutiamo con affetto, provo a fargli forza e lui dice di si con la testa, che ce la metterà tutta per uscirne. Piera, cercando di nascondere le lacrime, mi dice che forse, finalmente, c’è una diagnosi per la malattia, e che a breve dovrebbe iniziare la cura.
“Divertitevi” ci dice infine Antonio col suo solito sorriso. E mentre salgo in macchina ricordo quello che mi diceva ogni volta che partivamo per una trasferta coi suoi figli “Diego, hai tutta la mia vita in macchina, vai piano mi raccomando”. E io, investito di quella responsabilità, sempre a rassicurarlo. “Certo Antonio, stai tranquillo…”
A Riccione Elisa, col cuore zavorrato da mille emozioni, faticherà ma supportata dalla squadra darà il suo prezioso contributo, come ha sempre fatto, con la professionalità e il senso del dovere che la caratterizzano, valori trasmessi e forgiati dall’educazione impartita dai genitori.
Toni e Piera siate orgogliosi dei vostri ragazzi; Elisa, Giovanni e Diego siatelo sempre dei vostri genitori.
R.I.P. Antonio, rimarrai nel nostro cuore. Noi ci saremo e ce la metteremo tutta per dare ai ragazzi e alla famiglia un po’ della nostra forza.
Condoglianze sentite e un abbraccio alla famiglia da parte di tutti noi dello Squash Pegaso.
Diego Bertoldo